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Pubblicato il Settembre 5th, 2016 | by Lorenzo Barbagli

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Bent Knee – Shiny Eyed Babies (2014)

Tracklist

1. Shiny Eyed Babies
2. Way Too Long
3. Dry
4. In God We Trust
5. I’m Still Here
6. Dead Horse
7. Battle Creek
8. Untitled
9. Sunshine
10. Democratic Chorale
11. Skin
12. Being Human
13. Toothsmile

Etichetta Self production /CD

Durata 62’57”

Personell

Ben Levin (guitar and vocals) ● Chris Baum (violin) ● Courtney Swain (vocals and keyboards) ● Gavin Wallace-Ailsworth (drums) ● Jessica Kion (bass and vocals) ● Vince Welch (synths and sounds)

Pensando a come poter descrivere la musica dei Bent Knee e quindi all’elusività che un imbrigliamento stilistico può avere, non è possibile trovare di meglio che Art Rock come termine calzante. Il motivo è presto detto: per il loro modo di essere pop rock e allo stesso tempo sperimentali, per la loro sottesa teatralità avant-garde leggermente dark e per una certa sensazione profonda e avvolgente che non appassiona soltanto l’udito, ma anche l’intelletto. Dopo un omonimo esordio altrettanto interessante pubblicato nel 2011, il giovane sestetto proveniente dal Berklee College of Music di Boston arriva al secondo album con una maturità e una proprietà di scrittura da artisti consumati. Le canzoni raccolte in Shiny Eyed Babies sono dei capolavori di dinamica: costruiscono pathos con pazienza, partendo in maniera sommessa e arrivando al climax, più che ad un chorus, lentamente, oppure esplodendo all’improvviso. Il folk sbilenco di Way Too Long e Skin, la corale In God We Trust e la tensione drammatica che scaturisce da Battle Creek sono tutti esempi che mostrano al meglio questa metodologia. Si sfocia nell’eccellenza di fronte ai vari risvolti tematici offerti da Being Human, all’inesorabile crescendo di Sunshine che diventa ossessivo nel finale e al gusto degli arrangiamenti di Dead Horse. In tutto spicca la limpida e stentorea voce di Courtney Swain con i suoi gorgheggi e vibrati, poi una sezione ritmica versatile e inventiva che, insieme a chitarra, violino e tastiere, cementano l’insieme con discrezione o propulsione, a seconda della necessità. Una personalissima impressione farebbe definire i Bent Knee come la Dave Matthews Band che incontra gli Sleepytime Gorilla Museum mentre suonano pop. Ma, al di là di paragoni che lasciano il tempo che trovano, Shiny Eyed Babies è uno di quegli album che ha il potere di amplificare le nostre percezioni ed è, per ora, l’ascolto più stimolante del 2014.

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