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Pubblicato il Novembre 25th, 2020 | by Paolo Formichetti

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Fiaba – Di Gatti di Rane di Folletti e d’altre Storie (2020)

Tracklist
1. La Gemella Tradita
2. La Rana e lo Scorpione
3. Il Gatto con gli Stivali.
4. Il Re Bambino del Paese di Quissadove
5. La Principessa Rana
6. La Brace Loro
7. Hambarabah Ciicci Cockoo
8. Il Gatto del Campo dei Biancospini
9. E’ Male
10. Dentro il Cerchio delle Fate
11. I Passi nel Solaio.

Etichetta Lizard Records

Durata 52’52”

Personell
Giuseppe Brancato (vocals) ● Davide Santo (bass) ● Massimo Catena (guitar) ● Graziano Manuele (guitar) ● Bruno Rubino (drums)

I Fiaba sono da più di 25 anni una delle realtà più originali del rock italiano, grazie a una proposta musicale che innesta su una base di metal piuttosto classico generi vari quali progressive, folk e ballate medievali, realizzando il tutto senza l’ausilio di tastiere o altri strumenti che non siano basso, batteria e due chitarre. Il tutto viene reso ancor più accattivante dalle straordinarie performance vocali di Giuseppe Brancato, istrionico vocalist che dà vita, con un cantato enfatico e declamatorio, alle visioni favolistiche di Bruno Rubino, batterista e autore di tutti i pezzi.

DI GATTI DI RANE DI FOLLETTI E D’ALTRE STORIE è il sesto full lenght del gruppo e mette un po’ d’ordine nella discografia della band, raccogliendo pezzi di recente composizione assieme a vecchi brani rimasti inediti (La Brace Loro, Dentro il Cerchio delle Fate e Hambarabah Ciicci Cockoo ad esempio hanno una ventina d’anni, mentre Il Gatto del Campo dei Biancospini risale addirittura al 1991). Il filo rosso che unisce le varie epoche fa sì che il disco sia inequivocabilmente “Fiaba” in tutto e per tutto: nello stile, nelle sonorità, negli arrangiamenti, nei testi evocativi che abbandonano la dimensione concept del disco precedente per spaziare in un immaginario più ampio, saccheggiando fiabe famose (Il Gatto con gli Stivali), racconti tradizionali (La Rana e lo Scorpione) o filastrocche fanciullesche.

Su tutto, come sempre accade nella musica della band siciliana, spicca e si erge la voce del giullare-rock Giuseppe Brancato, che canta splendidamente sia sugli accompagnamenti compatti e grintosi dei brani più tirati (la strepitosa opener La Gemella Tradita o la trascinante danza-rock Dentro il Cerchio delle Fate) che sulle delicate melodie acustiche di alcune tra le più belle ballad mai composte dal gruppo (le struggenti I Passi nel Solaio e La Principessa Rana).

Da segnalare, come ciliegina sulla torta di un disco atteso dai fan per ben otto anni, l’ottima qualità di registrazione (al contrario delle prime prove in studio, decisamente artigianali) e un artwork particolarmente bello ed evocativo (che non può non ricordare il celebre quadro Ophelia di John Everett Millais).

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