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Pubblicato il Settembre 8th, 2016 | by Paolo Formichetti

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La Curva Di Lesmo – La Curva Di Lesmo (2015)

Tracklist
1. La posa dei morti
2. L’isola dell lacrime
3. Ho rischiato di vivere

Etichetta AMSRecords

Durata 52’00”

Personell
Fabio Zuffanti (bass) ● Stefano Agnini (keyboards) ● GUESTS: Beatrice Antolini (vocals) ● Jenny Sorrenti (vocals) ● Max Manfredi (vocals) ● Claudio Milano (vocals) ● Claudio Roncone (vocals) ● Matteo Merli (vocals) ● Jutta Taylor Nienhaus (vocals) ● Laura Marsano (Guitars) ● Fabio Gremo (Nylon string guitar) ● Gabriele Guidi Colombi (bass) ● Andrea Orlando (drums) ● Loris Lombardo (percussions) ● Domenico Ingenito (violin) ● Sylvia Trabucco (violin) ● Edmondo Romano (flute) ● Luca Scherani (accordion) ● Boris Valle (piano)

Ogni volta che si parla di un nuovo lavoro che vede coinvolto Fabio Zuffanti, il rischio è sempre lo stesso: spendere fiumi di parole per elencare i mille progetti che lo hanno visto protagonista sottolineandone l’eclettismo e l’estrema diversità dei generi affrontati. Tali lunghi preamboli lasciano sovente poco spazio per sottolineare il prezioso apporto dei validissimi musicisti della cui collaborazione Zuffanti sempre si avvale. Per questo motivo, e a maggior ragione perché La Curva di Lesmo nasce a tutti gli effetti come un duo, vale la pena di puntare i riflettori su Stefano Agnini, talentuoso musicista genovese degno comprimario del buon Fabio in questo disco. Agnini è un tastierista e compositore noto agli appassionati per essere membro del gruppo La Coscienza di Zeno, il cui ultimo lavoro è stata sicuramente una delle migliori uscite del 2015 nell’affollato panorama del prog italiano. Agnini è inoltre il responsabile del nome del progetto, un omaggio alla prima storia in cui negli anni ’60 appare il personaggio di Valentina di Guido Crepax (omaggiata ovviamente anche nel bellissimo artwork del disco che fa il paio con Nuda, il celeberrimo album dei Garybaldi). Passando alla parte musicale, il disco è composto di soli tre lunghi brani all’interno dei quali sono percepibili echi di alcune delle numerose passioni musicali del “dinamico duo”: il progressive, specie nella sua variante più dark e gotica (Metamorfosi, Jacula e, perché no, La Maschera di Cera), il cantautorato colto (De Andrè), il pop italiano di classe (Baustelle ma anche i gloriosi Matia Bazar). Il tutto viene miscelato con sapienza a creare un’amalgama perfetta caratterizzata persino da una buona dose di orecchiabilità anche se l’atmosfera generale rimane plumbea e orrorifica quasi a rappresentare un’ideale colonna sonora per un ipotetico horror italiano degli anni ’70. Molto belli i testi, anch’essi adeguati al tono cupo dell’opera, e perfettamente azzeccati i ruoli che vengono affidati ai vari interpreti vocali, tra i quali spicca, non fosse altro che per il suo “curriculum”, Jenny Sorrenti. Disco bellissimo insomma con mille sfumature tutte da scoprire e che si candida prepotentemente ad un posto sul podio delle migliori uscite del 2015.

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