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Pubblicato il Settembre 8th, 2016 | by Paolo Formichetti

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Logos – L’Enigma Della Vita (2014)

Tracklist
1.Antifona
2.Venivo da un lungo sonno
3.In fuga
4.Alla fine dell’ultimo capitolo
5.N.a.s.
6.L’enigma della vita
7.In principio
8.Completamente estranei
9.In quale luogo si fermò il mio tempo
10.Pioggia in campagna
11.Il rumore dell’aria

Etichetta Andromeda Relics

Durata 76’02”

Personell
Fabio Gaspari (drums, bass) ● Luca Zerman (organ, Mellotron, synth, vocals) ● Claudio Antolini (piano, synth) ● Massimo Maoli (guitar)

I Logos sono una band veronese attiva addirittura dal 1996, dapprima come cover band di classici del progressive italiano, ma ben presto autrice di brani originali confluiti in due lavori autoprodotti, l’omonimo del 1999 e Asrava del 2001. Cambi di formazione e difficoltà varie (all’ordine del giorno per band desiderose di proporre un genere così poco commerciale come il prog) fanno si che debbano passare ben tredici anni perché il quartetto possa firmare per l’etichetta indipendente Andromeda Relics ed arrivare alla pubblicazione di “L’enigma della vita”. Visto il background musicale del gruppo, gli 11 brani racchiusi nel disco non possono non risentire delle tipiche influenze del prog nostrano: echi di Banco, Orme, PFM, fanno capolino qui e là: nei bei duelli tra chitarra elettrica e tastiere di “In fuga” o “Alla fine dell’ultimo capitolo”, nel delicato intermezzo pianistico “In quale luogo si fermò il mio tempo”, nelle trame di 12 corde su “In principio” o nel cantato enfatico del bravo Luca Zerman. In altri brani le influenze spaziano anche in altri lidi: “Venivo da un lungo sonno” è una bella cavalcata che, se non fosse per il cantato, potrebbe sembrare un estratto di qualche classico del new prog inglese, mentre suggestioni similari, contaminate però con il dark progressive dei Goblin, le regala “Completamente estranei”, mentre il tenebroso strumentale “N.A.S.” ci riporta definitivamente indietro nel tempo ricordando a più riprese le tastiere ipnotiche di Simonetti o Gianni Leone. Al di là dei riferimenti più o meno palesi, va detto che il lavoro, caratterizzato da una buona qualità di registrazione, si mostra professionale e piacevole all’ascolto e lascia ben sperare per il futuro di questa band, sperando di non dover aspettare troppo tempo per poter ascoltare nuove composizioni.

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