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Pubblicato il Dicembre 29th, 2020 | by Paolo Carnelli

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Ray Russell – Fluid Architecture (2020)

Tracklist
1. Escaping The Six String Cage
2. Turn Right At Ventura
3. Moon Dog
4. Endure
5. We Go Back a Short Way
6. The Conversation
7. One For Geoff
8. Six In – Six Out
9. A Room Within A Room

Etichetta Cuneiform/CD

Durata 52’25”

Personell
Ray Russell (Guitars) ● Eric Baldwin (found sounds, sequential creativity on 1) ● George Baldwin (bass, Chapman Stick on 2/5/8) ● Chris Biscoe (tenor clarinet & soprano saxophone on 2/8/9) ● Mo Foster (bass on 9) ● Nic France (drums on 5) ● Simon Phillips (drums on 2/4/8) ● Ralph Salmins (drums on 9) ● Jim Watson (keyboards on 2/5/8)

Ray Russell è una vera e propria leggenda. La sua chitarra ha attraversato sei decadi di musica, tra jazz, R&B, prog (Mouse), jazz rock (Nucleus), colonne sonore (è sua la mano che a partire da “Dalla Russia con amore” esegue il celebre tema di James Bond), musical (“Evita” di Andrew Lloyd Webber), pop (Phil Collins, Tina Turner, Freddie Mercury, Lucio Battisti solo per citare qualche nome) e fusion (RMS, Simon Phillips). Ce ne sarebbe abbastanza, a 73 anni, per ritenersi ampiamente soddisfatti. E invece ecco qui FLUID ARCHITECTURE, piccolo gioiello targato Cuneiform – una garanzia – che arriva a sette anni di distanza dal precedente, e più convenzionale, NOW MORE THAN EVER.

Nove tracce in cui l’artista inglese trova il modo di volare libero, spaziando tra sonorità e contesti differenti, dando vita a un’ideale e splendida colonna sonora il cui filo conduttore è rappresentato inevitabilmente dal suono della sei corde: onirica, melodica, psichedelica, sinuosa, accattivante, graffiante, potente, sinfonica. L’affascinante caleidoscopio sonoro dell’iniziale Escaping The Six String Cage – più che un titolo, una dichiarazione di intenti – prepara il terreno per i dieci minuti prog fusion di Turn Right At Ventura, dove dietro i tamburi ritroviamo un Simon Phillips in stato di grazia e libero di sfogarsi in un gustoso assolo. Da questo momento in poi è un continuo alternarsi tra quadri più intimi e atmosferici, in cui la chitarra multicolore di Russell si apre su orizzonti affini a quelli della soundtrack music o della library music (Moon Dog, The Conversation) e immersioni bandistiche più muscolari (Endure, l’intrigante A Room Within A Room) dove la sei corde è spesso affiancata con successo dai fiati di Chris Biscoe.

La chiave della riuscita di FLUID ARCHITECTURE è tutta nella proficua coesistenza delle tante anime di Russell: in questo modo l’ascolto viaggia fluido (appunto!) e piacevole, tra momenti di esaltazione e opportune pause di riflessione. Un percorso che evoca sensazioni notturne, rilasciando buone vibrazioni e positività: effetti collaterali da non sottovalutare, visto il difficile periodo che stiamo vivendo.

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