Live report

Pubblicato il Agosto 27th, 2016 | by Paolo Carnelli

0

SGT. PEPPER’S SHOW – Roma, Teatro Olimpico 29/05/2015

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band esce il primo giugno del 1967, arrivando a vendere, nel tempo, oltre trenta milioni di copie. Difficile dire se sia il miglior album dei Beatles; sicuramente è stato il loro ultimo lavoro pensato con intenti comuni e sviluppato con uno sforzo collettivo…

Nella storia dei Beatles, c’è un evento destinato a determinare in maniera evidente il percorso del gruppo: quando nel novembre del 1966 si ritrovano in sala d’incisione per registrare il loro ottavo album, quello che diventerà il celeberrimo Sgt Pepper’s Lonely Heart Club Band, i quattro di Liverpool hanno già deciso di chiudere con i tour e con i concerti. E così, sapendo che non avrebbero più dovuto sforzarsi di dare vita a un qualcosa di riproducibile anche sul palcoscenico, il loro orizzonte creativo si ampliò a dismisura, debordando in un caleidoscopio di suoni e di colori. Inutile dire che quella di confrontarsi in sede live con un repertorio come quello di Sgt Pepper è una sfida che negli ultimi 48 anni hanno accettato in pochi: basti pensare che in Italia, paese oltremodo gravido di omaggi e tributi ai Beatles, fino a pochi giorni fa non esisteva ancora una band che avesse provato a portare in scena il Sergente Pepe in versione integrale.

Fortunatamente ci hanno pensato gli Across The Beatles, supergruppo formato da elementi di varie Beatles tribute band romane, e ci hanno pensato alla grande. Innanzitutto la location, non un semplice live club, bensì il prestigioso Teatro Olimpico; poi l’allestimento scenico, coloratissimo e movimentato, oltre che dai costumi e dalle consuete videoproiezioni, anche da attori e figuranti liberi di muoversi in sala e sul palcoscenico e di interagire con la band. Ma su tutto, l’attenzione precisa e maniacale per il suono e per la partitura musicale: annunciato come “una versione in 3D di Sgt Pepper”, lo spettacolo ha mantenuto a pieno le promesse grazie alla fedeltà totale all’album originale, una fedeltà che ha catapultato i presenti in una vera e propria macchina del tempo. Preziosissima, in questo senso, è stata l’opera di ricerca da parte del Maestro Simone Temporali, che oltre a fungere da tastierista “aggiunto” durante lo spettacolo, ha recuperato e riscritto tutte le parti per il quartetto d’archi Sharareh e per la nutrita sezione ottoni che facevano parte del cast: una scelta indubbiamente più complicata e onerosa rispetto all’uso dei tradizionali campionamenti, che ha però regalato calore e credibilità all’intero progetto, oltre a donare un tocco scenografico in più.

Inutile soffermarsi sulle dinamiche che hanno caratterizzato lo spettacolo, per non rovinare la sorpresa agli spettatori che avranno la possibilità di vederlo in futuro: basti dire però che la chiusura della parte dedicata alla riproposizione integrale di Sgt Pepper ha lasciato tutti senza parole. Molto riuscita anche la seconda parte della serata, caratterizzata da brani tratti dal periodo 1965 – 1970: grandi classici resi ancora più coinvolgenti dalla presenza di archi e fiati e dal rigore tecnico e stilistico con cui sono stati eseguiti. Tra tutti, ci piace citare il medley tratto da Abbey Road, che ha esaltato la versatilità vocale e strumentale dei quattro musicisti, e la composta coralità di Hey Jude, immancabile e coinvolgente brano di chiusura, eseguito però con quella compostezza che ha caratterizzato tutto lo spettacolo. Da parte dei presenti, meno battiti di mani e scene di isteria collettiva, più occhi lucidi e groppi in gola: siamo sicuri che qualcuno, appena tornato a casa, avrà rimesso mano ai vecchi vinili. E la magia realizzata dagli Across The Beatles sarà risultata ancora più apprezzata. Bella anche la mostra allestita nel foyer del teatro dal Beatles fan club ufficiale Pepperland: “In the fog and in the rain”, una serie di scatti inediti effettuati tra il 1968 e il 1971 in prossimità della sede della Apple, l’etichetta discografica fondata dagli stessi Beatles sita in Savile Row a Londra, da Isabelle Berthet.

Setlist: PRIMA PARTE – Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, With a Little Help from My Friends, Lucy in the Sky with Diamonds, Getting Better, Fixing a Hole, She’s Leaving Home, Being for the Benefit of Mr. Kite!, Within You Without You, When I’m Sixty-Four, Lovely Rita, Good Morning Good Morning, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise), A Day in the Life. SECONDA PARTE – Revolution, Get Back, Strawberry Fields Forever, Penny Lane, Here Comes the Sun, Eleanor Rigby, Yesterday, Across the Universe, All You Need is Love, Abbey Road Medley, Hey Jude

Tags: , ,


Articolo a cura di



Lascia un commento