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Pubblicato il Settembre 5th, 2016 | by Paolo Carnelli

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Chat Noir – Elec3cities (2014)

Tracklist
1. Avant Buddah
2. Chelsea High Line
3. Ninth
4. Pearls
5. Radio Show
6. Peaceful
7. Our Heart Have Been Bombed
8. Aspekt

Etichetta RareNoise/CD

Durata 44’05”

Personell
Michele Cavallari (piano, keys, fx) ● Luca Fogagnolo (bass, guitar, fx) ● Giuliano Ferrari (drums, fx)

Elec3cities dei Chat Noir è un disco dolce e violento al tempo stesso. Violento nell’uso massiccio dei campionamenti, nella massa sonora che spesso si dipana, magmatica, sulla scia del drumming tribale di Giuliano Ferrari e del basso profondissimo di Luca Fogagnolo; dolce quando improvvisamente il pianoforte di Michele Cavallari va a ricamare traiettorie jazzate, classicheggianti, notturne. Un disco cannibale, che prende vita da suoni e culture diversissime, mescolandole senza buonismo ma sbattendole in faccia all’ascoltatore: Buddah e Chelsea, i grattacieli di Boston e le geometrie berlinesi. Luoghi e suoni che si confondono e lottano tra loro, eppure in qualche modo convivono per poi figliare. Del resto, anche il titolo dell’album è un suggestivo collage di parole e numeri. Viene in mente il My Life in a Bush of Ghosts di Eno/Byrne, per l’uso dei frammenti vocali e la manipolazione estrema delle timbriche, ma anche il post – tutto dei Tortoise, con quelle note di chitarra appena accennate, piene di vibrato, i Massive Attack di Mezzanine e 100th Window, oppure lo spirito degli immancabili King Crimson di Lark’s Tongues in Aspic, con Ferrari a raccogliere in un colpo solo l’eredità di Bill Bruford e Jamie Muir. In un letto di scariche elettroniche, un brivido imprevisto è dato dal mellotron e dal theremin che si insinua inesorabilmente tra le pieghe delle note. Un disco cupo, cinematografico, che non regala niente all’ascoltatore, anzi, lo mette costantemente con le spalle al muro. Elec3cities è il coronamento di un cammino iniziato nel 2006 e costituito da altri quattro capitoli: mai, però, il sound dei Chat Noir è stato così incisivo e avveniristico. E così intrigante. Assolutamente notevole.

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