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Pubblicato il Agosto 26th, 2016 | by Paolo Carnelli

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Daniele Fuligni (La fabbrica dell’assoluto)

Daniele Fuligni è il “deus ex machina” de La Fabbrica dell’Assoluto, giovane formazione romana che al Progressivamente Festival 2015 ha lasciato tutti quanti senza parole. Nel debut album omonimo, prodotto da Black Widow, Daniele suona Hammond, Minimoog, Mellotron, Logan String Melody… il tutto sapientemente filtrato attraverso pedali ed effetti come il mitico Binson Echorec 2. Dal vivo, Daniele si è circondato delle sue macchine come nella tradizione dei grandi tastieristi prog degli anni 70 e ha guidato il gruppo in una performance straordinaria. Un grande atto d’amore per un’idea di suono che nasceva dalla voglia di sperimentare e oltrepassare la convenzionalità timbrica degli strumenti musicali. More info: www.lafabbricadellassoluto.com

COLLAGE – Le Orme (1971)
Il mio disco preferito di sempre! Il ricordo di quest’album è legato a tantissimi momenti della mia vita, dalla sua scoperta (intorno ai 13 anni d’età) sino ad oggi, poiché è un ascolto che non mi stanca mai e mi accompagna da sempre! Dentro c’è tutto: suoni incredibili, psichedelia tosta, rock progressivo puro, arrangiamenti minimali ma perfetti dove organo e pianoforte sono miscelati in modo unico, testi di rara bellezza e melodie ricercate. Questo disco è stato talmente importante per me che mi è servito da “base” per la costruzione del mio suono. Da segnalare nel disco un massiccio uso del mio echo preferito: lo storico Binson Echorec 2. Brano preferito:Cemento Armato. Il solo di organo Hammond passato nel Fuzz della testata Davoli, rimane uno dei motivi per cui ho cominciato a suonare l’organo.

CONTAMINAZIONE – Il Rovescio della Medaglia (1973)
Un disco magico, uno dei migliori di tutta la scena rock progressiva italiana. Nasce dall’unione della band più potente dell’epoca ed il maestro Bacalov e non mi stupisce che il risultato sia un disco assolutamente perfetto. Il livello che raggiunge l’album sia dal punto di vista tecnico che da quello espressivo supera anche moltissimi lavori internazionali, molto più blasonati. A sublimare tutto questo, la mia fortuna: quella di aver conosciuto e collaborato con il cantante Pino Ballarini, riuscendo così a conoscere tantissimi retroscena in merito sia alla storia dell’album, sia della band. Da tutta questa situazione è nata una profonda amicizia e stima, la quale ha trasceso l’ideale stesso che avevo, già altissimo, della figura storica di Pino. Brano preferito: La mia Musica, dove romanticismo classico e rock si uniscono, grazie alla sublime interpretazione di Pino, per raggiungere le alte vette della Bellezza.

IN THE COURT OF THE CRIMSON KING – King Crimson (1969)
Il disco rock progressivo per eccellenza, assolutamente germinativo. Alterna momenti di grandissima energia ad atmosfere surreali a tratti eteree. Suonato in modo impeccabile, ogni passaggio non è mai banale ed ogni arrangiamento è curato senza mai essere eccessivamente “costruito”, rimanendo spontaneo. Meravigliosi i fiati, in grado di alternare dolcezza e acidità, così come i Mellotron che avvolgono l’album in un’atmosfera onirica. La voce di Lake ovviamente fa il resto. Brano preferito:Epitaph

TARKUS – ELP (1971)
Emerson rimane per me il tastierista più forte e completo di tutto il panorama rock moderno. Una vera macchina da musica. Possiede grandissimi suoni, tecnica immensa, ma anche un grandissimo gusto nella composizione (nonostante alcuni detrattori dicano il contrario). All’interno dell’album squisitamente progressivo è possibile ascoltare sia Bach sia Jimmy Smith, fuso con dei ritmi intricati ma sempre esplosivi. Il tutto sempre contornato dalla voce più suggestiva del panorama: quella di Greg Lake! Questo disco rimarrà una pietra miliare della musica nei secoli dei secoli. Brano preferito: Tarkus (tutta la suite).

FRAGILE – Yes (1971)
Il primo disco che ho scoperto degli Yes ed è quello a cui sono più legato. Anch’esso un must del genere progressivo, ricco di grandissime canzoni che pervadono un po’ tutto il disco. Il lavoro alle tastiere del signor Wakeman è germinativo e influenzerà tutte le generazioni di tastieristi che verranno dopo, sino ad oggi. Il sound è fortemente caratterizzato dal basso di Squire, che riesce a donare “attacco” e punch a tutti i brani, creando proprio quel suono che poi sarà ripreso da tutti. La voce dolce di Anderson crea delle melodie molto particolari che unite con la musica creano uno stile unico. Impossibile tralasciare poi il lavoro Howe e Bruford, altri geni che hanno fatto scuola per il fatto che avessero tutti degli stili unici ed inconfondibili. Probabilmente come organico e come band d’insieme, gli Yes sono la band che maggiormente ha influenzato “il modo” di suonare negli anni, poiché tutti li hanno presi a riferimento specie in casa nostra. Brano preferito: Heart of the Sunrise

PEZZI FANTASTICI OP 12 – Schumann (1837)
Non potevo lasciare fuori la musica classica che rappresenta non solo l’inizio della mia formazione, ma anche uno dei motivi fondamentali per cui ho iniziato ad amare la musica, tanto da farne la ragione di vita. Robert Schumann è il mio compositore preferito. Fu un vero artista a 360 gradi, non solo pianista ma anche uomo di grande cultura. Con la musica era in grado di dipingere delle situazioni mentali, di ricreare nella fantasia dell’ascoltatore delle immagini. Lui è stato folle, psichedelico, visionario e romantico al tempo stesso. Forse l’autore classico più “prog” di tutti. Brano preferito: Aufschwung

LIVE AT POMPEII – Pink Floyd (1973)
Personalmente ritengo sia il miglior momento in assoluto dei Floyd. Qualunque mia parola “insozzerebbe” la musica. Brano preferito: Echoes (part 2)

IL NOSTRO CARO ANGELO – Lucio Battisti (1973)
Il mio cantautore preferito di sempre e un disco di rara bellezza! È un disco intriso di poesia, atmosfere che hanno un sapore rarefatto, di una stagione passata, che non torna più. Ci sono anche molti miei ricordi lì dentro. E’ un album di Avanguardia e Sperimentazione, un lato poco conosciuto del cantautore che ritroviamo anche in Amore e non amore e Anima Latina. Brano preferito: Questo inferno rosa

SEED OF MEMORY – Terry Reid (1976)
In assoluto la mia voce preferita. Soprannominato all’epoca del disco come “Silver Scream”, è un cantautore che io ho avuto la fortuna di scoprire grazie ad un film di Rob Zombie, dove le musiche di Reid erano parte della colonna sonora. Questo signore ha rifiutato negli anni 70, sia di entrare a far parte dei Led Zeppelin (era amico di Robert Plant, così consigliò a Page di prendere proprio lui) sia di entrare nei Deep Purple!!! Attualmente gira con il suo piccolo camper per tutti i vari locali d’Inghilterra: assolutamente il numero uno! Seed Of Memory è pervaso da un rock folk magico, intimistico, d’autore. La voce di Terry è per me unica, quella che più mi emoziona in assoluto, vale la pena di essere ascoltata! Brano preferito: To Be Treated

BIGLIETTO PER L’INFERNO – Biglietto per l’inferno (1974)
Una delle band che più mi ha formato e avvicinato a un certo tipo di rock progressivo. Un disco che ha una carica e una forza emotiva grandissima, con le tastiere sperimentali di Baffo Banfi (non a caso poi artista scelto da Klaus Schulze) in evidenza. Si fonde il rock, con atmosfere ansiogene, eteree, avvolgenti e poetiche. Oltre all’ingrediente progressivo ritrovo una componente psichedelica deliziosa che pervade tutto il disco, dall’inizio alla fine. Il lavoro vocale e compositivo da parte di Claudio Canali è assolutamente spontaneo, genuino che rispecchia l’ispirazione più pura e tangibile. Un disco cui sono affezionato in modo speciale ed a cui voglio bene. Brano preferito: L’amico Suicida

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