Isole

Pubblicato il Agosto 25th, 2016 | by Paolo Carnelli

0

Fabio Zuffanti (Finisterre, Maschera di Cera, solo artist)

I dieci dischi dell’isola deserta di FABIO ZUFFANTI, anima sacra del progressive rock in Italia dalla metà degli anni 90. Tanti, troppi i progetti intrapresi in venti anni di carriera (con una media di due dischi l’anno) per menzionarli tutti: Finisterre, La Zona, Maschera di Cera, Hostsonaten… ma è con il recente album solista “La Quarta Vittima” che Zuffanti ha chiuso e aperto un cerchio musicale che lo vede tra i più eclettici e dotati compositori in circolazione… More info: www.fabiozuffanti.com


SULLE CORDE DI ARIES – Franco Battiato (1973)
Battiato ha aperto porte della mia percezione musicale mettendomi di fronte – con i suoi lavori “sperimentali” – a un profondo mistero. Mistero che scaturisce da una serie di opere fuori da ogni coordinata temporale e di realtà, capaci di scaraventarmi nell’ignoto a ogni ascolto. “Sulle corde di Aries” è il picco! Un rito, la testimonianza di ere arcane ma allo stesso tempo futuribili grazie a una straordinaria e inarrivabile fusione tra l’acustico e l’elettronico. Un viaggio di purificazione che a ogni ascolto rinnova la sua potenza

BITCHES BREW – Miles Davis (1970)
Il jazz oltre il jazz. Amo tutta la musica che partendo da un punto cerca di progredire e di inglobare modi e mondi diversi. “Bitches brew” è il perfetto bignami che insegna a fregarsene degli schemi pre-costituiti e a non rispettare i paletti. Mostra la via da seguire per andare oltre e creare l’inaudito

WITHIN THE REALM OF A DYING SUN – Dead Can Dance (1987)
Pochi dischi forniscono sensazioni così profonde di sublime decadenza come “Within the realm of a dying sun“. E’ la magnifica colonna sonora di un mondo fatto di tenebrosi giardini, antiche costruzioni fatiscenti, arcani cimiteri e statue in rovina. E’ struggente come un abbandono, come il ritrovarsi soli con se stessi in una giornata di pioggia autunnale, mentre il fuoco della nostalgia consuma l’animo

AMBIENT 4: ON LAND – Brian Eno (1982)
Può la musica evocare emozioni dimenticate nei più intimi recessi del proprio io? “On land” penetra dentro l’ignoto tirando fuori pezzi di vita che pensavamo scomparsi. E’ forse il disco più “intimo” da me mai ascoltato. Fate la prova, in cuffia, di notte. Scavate tra le note e perdetevi nei meandri dei suoni. Ritroverete un giocattolo di quando eravate bambini e di cui non rammentavate l’esistenza, un colore, un profumo, un luogo che pensavate disperso per sempre. “On land” è la via verso il mondo del ricordo, della pura e dolce malinconia

SWADDLING SONGS – Mellow Candle (1972)
C’è folk e folk. Si può essere ligi alle regole e rifarsi alla tradizione o si può decidere di andare oltre e sperimentare inedite soluzioni. I MC rivestono la loro unica creazione del 1972 di molte sfumature; folk certo, ma anche classica, pop, jazz… Un disco progressivo quindi? Eccome! Ma la beltà del lavoro non risiede solo nella forma bensì nella sostanza di canzoni realmente bellissime, fascinose e indimenticabili

UMMAGUMMA – Pink Floyd (1969)
Per i Pink sono andato in crisi e sicuramente, se fosse concesso, un “Piper…” e un “Meddle” li aggiungerei volentieri. Ma siccome mi devo limitare a un solo titolo scelgo il disco che me li ha fatti scoprire nel loro momento musicalmente più avventuroso. L’album live riporta quattro versioni di altrettanti classici dell’epoca totalmente re-inventati con vigore e spaziale bellezza. La parte in studio è invece uno splendido trattato di sperimentazione non fine a se stessa, pregna di immagini e visioni che dal mio punto di vista estrinsecano il concetto stesso di musica; un’arte che deve portare altrove e permettere l’esplorazione di universi sconosciuti

HOSIANNA MANTRA – Popol Vuh (1972)
Una musica di cristallo! Pura, armoniosa, carezzevole ma non stucchevole. Una via per le alte sfere sospinta da un magico pianoforte, da una voce celestiale e da un piccolo ensemble chitarra-sitar-oboe che suona con rispetto e dolcezza. Un magico connubio tra l’arte cristiana e quella indiana, Osanna + Mantra! Mai nessuno prima aveva reso in maniera così perfetta l’unione tra due grandi forze spirituali, mai nessuno lo farà più in modo così alto

THE UNFORGETTABLE FIRE – U2 (1984)
Quando avevo 15-17 anni, gli U2 anni sono stati la mia forza. I loro dischi mi hanno dato l’energia per vivere i momenti difficili della crescita e, cosa più importante, mi hanno fatto venire voglia di suonare. Di imbracciare un basso e di andare di plettrate nel tentativo di imitare il buon Adam Clayton. “The unforgettable fire” è un grande punto d’arrivo al culmine di un percorso iniziato cinque anni prima, portato a compimento tra atmosfere rarefatte, psichedeliche e sinfoniche. La canzone che da il titolo all’album è un cuore che sanguina ancora. E’ il mio disco “pop” perfetto del lotto. Ce ne fossero ora di dischi pop così!

PAWN HEARTS – Van Der Gaaf Generator (1971)
Cosa potrei dire ancora di “Pawn hearts” se non che è assolutamente il riflesso delle molte sfaccettature del mio io? PH (notare le iniziali) ha dato vita ai miei sogni e alle mie paure più recondite. Ma non mi ha mai spaventato, anzi mi ha mostrato una via e io l’ho seguita. La via della musica intesa come messaggio psico-spirituale, come mezzo per fornire una versione concreta del sogno, delle profondità dell’inconscio e del pensiero. “Pawn hearts” è lo specchio nello specchio del mio essere.

YOU CAN’T DO THAT ON STAGE ANYMORE VOL 2: THE HELSINKI CONCERT – Frank Zappa (1988)
Dopo avere parlato di dischi formidabili quale migliore finale può esserci se non un tributo all’uomo che ha passato in un gigantesco frullatore tutti gli stili e ne ha inventato uno speciale, nuovo e tutto suo. Tra i molti lavori di Zappa ho deciso di scegliere la testimonianza di questo incredibile concerto del 1974 che a mio avviso racchiude al meglio molte delle particolarità dell’arte dell’uomo di Baltimora. E’ una sorta di “summa della summa” ove il tecnicismo si fa arte e la musica si innalza verso sfere ulta-umane; veloce, piena, sensuale, concreta e astratta. Viva. Immortale!

Tags: , , , , , , , , , ,


Articolo a cura di



Lascia un commento