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Pubblicato il Aprile 12th, 2021 | by Davide Arecco

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Hawkwind – Solstice at Stonehenge 1984 (2021)

Tracklist
1. Ghost Dance
2. Angels of Death
3. Born to Go
4. Watching the Grass Grow
5. Night of the Hawks
6. Utopia
7. Social Alliance
8. Motorway City
9. Masters of the Universe
10. Ejection
11. Uncle Sam’s on Mars
12. Brainstorm
13. Sonic Attack
14. The Right Stuff
15. Dawn
16. Spirit of the Age
17. Stonehenge Decoded

Etichetta Black Widow/2CD + DVD

Durata 100’34”

Personell
Dave Brock (guitars, vocals, synthesizers) ● Nik Turner (vocals, dax, flute) ● Alan Davey (bass) ● Harvey Bainbrifge (keyboards) ● Huw Lloyd Langton (guitars) ● Danny Thomson jr (drums)

Come alcuni forse sapranno, o ricorderanno, diverse esibizioni tenute dagli Hawkwind tra le pietre della piana di Stonehenge, tra il 1980 e il 1984, videro la luce nel composito live THIS IS HAWKWIND – DO NOT PANIC, apparso nel 1984. Tuttavia, lo storico concerto del Solstizio tenuto in quell’anno dalla band del capitano Brock non era mai stato pubblicato. Mai fino ad oggi. Ora, finalmente, tale grave lacuna viene colmata.

La nostrana Black Widow, da sempre sensibile alla grande tradizione dello space rock, hawkwindiano e non solo, stampa ora in una bellissima confezione – con due CD, la versione in DVD e un libretto di grande ricchezza illustrativa – il concerto integrale degli Hawkwind. Un’esibizione realmente storica, sia per la prova magistrale dell’astronave inglese che per la cornice in cui il tutto si svolse: un autentico rituale, pagano e alieno; un ponte cosmico gettato attraverso la musica fra la Terra e le stelle, nella terra di Celti e Druidi; un inno al Sole e all’universo, nel medesimo tempo.

Per l’occasione, i pezzi vengono riarrangiati, in una versione se possibile ancora più liquida e più siderale rispetto agli originali, dilatando le improvvisazioni e dando così largo spazio alle escursioni strumentali di un gruppo davvero inimitabile, il vero alter ego della fantascienza in musica, col suo mix pressoché unico e pionieristico di psichedelia, hard rock e proto-punk. La componente mistica ed esoterico-occulta della musica viene, se possibile, ancora più accentuata e valorizzata dal fatto che l’evento, memore dei tanti free festivals che proprio gli Hawkwind avevano battezzato e contribuito a creare, si tenne tra i megaliti di Stonehenge, uno spazio e sacro e cultuale, adattissimo ad incontrare le suggestive evocazioni spaziali della band.

Anche le immagini – tanto del DVD, quanto del booklet (ricco di fotografie che sono davvero lo specchio quasi commovente di un’epoca straordinaria e irripetibile) – concorrono a restituire tutta la carica di un act da sempre visuale: un fantastico tripudio di science fiction cerimoniale in musica. Alla perfetta riuscita dell’evento – una volta tanto, tale parola è azzeccata – contribuisce anche la scelta dei brani eseguiti: i più recenti risuonati in una chiave vintage e molto early Seventies, i classici dei primi anni riproposti in forma smagliante sia nella sessione serale sia in quella mattutina. Eccellente la qualità della registrazione e stupenda la grafica.

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