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Pubblicato il Settembre 22nd, 2021 | by Paolo Formichetti

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Il Porto di Venere – E pensa che mi meraviglio ancora (2021)

Tracklist
1.Formidabile
2.Stop Al Televoto
3.Dahlia
4.Miserere Sovietico (Dalnik – Ottobre 1941)
5.E Pensa Che Mi Meraviglio Ancora
6. …E Ancora…

Etichetta: Ma.Ra.Cash

Durata: 49’30”

Personell
Maurizio Di Tollo (vocals, acoustic guitar, drums, additional keyboards, samples) ● Stefano Zeni (electric and acoustic violin) ● Marco Remondini (cello, sax) ● Elisa Minari (bass) ● Erik Montanari (acoustic and electric guitar, 6 and 12 strings) ● Cristiano Roversi (keyboards, bass pedal, additional guitars, samples)

Maurizio di Tollo è un batterista ben noto ai prog fan per aver suonato in numerosi dischi afferenti al genere (La Maschera di Cera, Hostsonaten, Rohmer) ma è anche autore di canzoni, cantante e polistrumentista, tanto da aver pubblicato due apprezzati dischi da solista (UOMO TRASPARENTE nel 2012 e MEMORIE DI UNO SPARRING PARTNER nel 2015). Cristiano Roversi è altrettanto conosciuto dagli appassionati per essere da sempre il leader dei Moongarden e per aver messo le mani in vari altri progetti legati al prog e non solo.

I due musicisti, complice una lunga amicizia e l’isolamento forzato del primo lock-down, hanno deciso di scrivere “a distanza” un disco insieme. Alla scrittura dei brani è seguita un’accurata scelta dei musicisti a cui sarebbero state affidate le varie parti e la scelta dell’originale nome con cui firmare l’opera. Il miglioramento della situazione legata alla pandemia ha finalmente permesso la registrazione del lavoro al quale sono stati dedicati tutto il tempo, la cura e le attenzioni indispensabili per valorizzarlo al massimo.

Il disco si apre con Formidabile, lunga composizione (10’45”) il cui inizio ricorda il Banco del Mutuo Soccorso, magari non proprio quello degli esordi ma quello altrettanto valido del periodo immediatamente successivo. La somiglianza tuttavia non dura troppo a lungo dato che il brano evolve dapprima in un delicato arpeggio di chitarra su cui la melodia vocale viene supportata da raffinati ricami di violino e flicorno, per poi arrivare ad un finale in cui il chitarrista Erik Montanari si scatena all’elettrica. Davvero un inizio coinvolgente.

Stop al Televoto è, dal punto di vista dei testi, una sorta di moderna Avvelenata in cui Di Tollo, autore di tutti i testi, mostra forse meno ironia gucciniana e più amaro sarcasmo gaberiano. Si tratta di una condivisibile riflessione sulla decadenza morale e sull’impoverimento culturale dei tempi odierni, la cui causa può essere attribuita, almeno in parte, al dilagare della tv spazzatura. Dal punto di vista musicale siamo invece al cospetto di un prog moderno con un arrangiamento per nulla scontato, la cui ciliegina sulla torta è rappresentata dalla bellissima parte di basso ad opera dell’ospite di lusso Faso, che con il suo stile inconfondibile caratterizza e impreziosisce un altro pezzo da promuovere a pieni voti.

Nella successiva Dahlia si possono avvertire echi di Ivano Fossati, complice probabilmente anche il timbro vocale di Di Tollo, non così lontano da quello del cantautore genovese, nonché suggestioni che ricordano il Lucio Dalla più sperimentale. Bellissima la coda strumentale caratterizzata da armonie, sonorità e vocalizzi tra Robert Wyatt e il Pat Metheny Group.

Un testo velato di amarezza e malinconia è quello di Miserere Sovietico, lunga composizione caratterizzata dall’alternanza tra cantato e sezioni strumentali che poi sfocia ancora una volta in un lungo epilogo strumentale davvero emozionante, in cui spicca un solo di chitarra degno di David Gilmour.

Il gran finale di un disco fin qui entusiasmante è affidato alla title track, brano che potrebbe appartenere al miglior repertorio di Francesco Guccini, in cui un raffinatissimo arrangiamento acustico esalta un testo nostalgico ma anche pieno di speranza nei confronti delle piccole gioie quotidiane, che a volte possono sorprenderci e arricchirci la vita. L’ultima traccia non è altro che una lunga coda strumentale davvero bella. Si chiude così un disco che, tra prog e canzone d’autore, rappresenta una preziosa gemma nel panorama musicale odierno.

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