Ristampe

Pubblicato il Aprile 27th, 2019 | by Antonio De Sarno

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Kate Bush – The Other Sides (2019)

Tracklist
CD 1: 12 Inch Remixes
1) Running Up That Hill (A Deal With God)
2) The Big Sky (Metereological Mix)
3) Cloudbursting (The Organon Mix)
4) Hounds of Love (Alternative Mix)
5) Experiment IV (Extended Mix)

CD 2: The Other Side 1
1) Walk Straight Down the Middle
2) You Want Alchemy
3) Be Kind to My Mistakes
4) Lyra
5) Under the Ivy
6) Experiment IV
7) Ne T’enfuis D’enfant
8) Un Baiser D’enfant
9) Burning Bridge
10) Running Up that Hill (A Deal with God) (2012 Remix)

CD 3: The Other Side 2
1) Home For Christmas
2) One Last Look Around the House Before We Go…
3) I’m Still Waiting
4) Warm and Soothing
5) Show a Little Devotion
6) Passing Through the Air
7) Humming
8) Ran Tan Waltz
9) December Will Be Magic
10) Wuthering Heights (Remix)

CD 4: In Others’ Words
1) Rocket Man
2) Sexual Healing
3) Mna Na Heireann
4) My Lagan Love
5) The Man I Love
6) Brazil (Sam Lowry’s First Dream)
7) The Handsome Cabin Boy
8) Lord of the Reedy River
9) Candle in the Wind

Etichetta Fish People/4 CD

Personell
musicisti vari

Un’eccezione alle regole del music business e ancora oggi una delle cantanti più amata dai fan. Scoperta da David Gilmour alla tenera età di 15 anni, Kate Bush ha avuto modo di sviluppare le sue incredibili doti per qualche anno, accumulando così tanto di quel materiale da fare invidia a qualsiasi artista delle sette note, ed esordendo con quel capolavoro assoluto che fu THE KICK INSIDE nel 1978. Successo immediato e, per chi ricorda, un riconoscimento dopo l’altro, con tanto di apparizioni televisive (per rimanere in Italia, anche il FestivalBar, Discoring e L’Orecchiocchio!), per poi cominciare a soffrire per quell’ansia da palcoscenico che la perseguiterà per il resto della carriera, legata anche alla propria immagine, spesso calamita per un pubblico distratto. La signora Bush oggi deve accontentarsi della fama di personaggio “eccentrico” in un ambiente in cui l’eccentricità altro non è che la banale vita quotidiana al riparo della luce della ribalta. Le attese lunghissime per i dischi (ben 12 anni tra il noioso THE RED SHOES e AERIAL) e quindi le antologie, tutte figlie della WHOLE STORY originale. Dove andare dopo la pubblicazione di un live (senza video per colpa della succitata ansia e uscito solo nel 2016 nonostante documentasse la residency del 2014) e la ristampa dell’intero catalogo (in vinile per seguire la moda)? Un altro vecchio album risuonato? Allora buttiamo fuori “tutto” ciò che è stato pubblicato su singoli e antologie nel corso della carriera, e vediamo se vende qualcosa.

Neanche a dirlo, la completezza è un miraggio anche questa volta. Mancano b-side già presenti nel cofanetto THIS WOMAN’S WORK, in cui, oltre alla discografia completa fino al 1990, erano compresi due cd di rarità. Niente Ken o Not This Time, per non parlare di The Confrontation (dal singolo Love and Anger) oppure la canzone tratta dalla colonna sonora del film The Magician of Lublin. Sarebbe stato anche bello avere, dopo tanti anni, una versione del capolavoro di Roy Harper, Another Day, cantata magistralmente insieme a Peter Gabriel. Ma questa è una pura operazione commerciale, pensata per chi ha appena acquistato le ultime ristampe della discografia. Operazione totalmente inutile per i fan e assolutamente poco interessante per chi ha un interesse generato solo dai “successi” di tanti anni fa. La nostalgia funziona solo fino ad un certo punto.

Diciamocela tutta. Non vi sembra uno spreco immane insistere sulla ripubblicazione di cover anche piuttosto discutibili come Rocket Man, Candle in The Wind e Sexual Healing? Chi sente per la prima volta queste canzoni si ritroverà ben quattro cd tra le mani, di cui il primo contenente i remix del periodo HOUNDS OF LOVE, e il quarto con le cover di cui si parlava prima e altri brani di easy listening perfetti per ogni occasione. In ogni modo, niente che vale la pena ricordare, se non le solite perle rare come December Will Be Magic Again e Passing Through Air.

Un peccato perché 50 WORDS FOR SNOW (del 2011 ormai), l’ultimo vero disco della Nostra era proprio un bel disco. Un disco anche maturo, se vogliamo sintetizzare in un solo aggettivo il lavoro della cantautrice. A questo punto, nell’assenza di nuove composizioni, si può solo sperare che, prima o poi, vengano pubblicate le tante canzoni scritte e registrate in casa dalla Kate Bush “bambina”, che sono la gioia di chi possiede i bootleg, che definire preziosi è veramente riduttivo.

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