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Pubblicato il Novembre 29th, 2017 | by Roberto Paravani

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King Crimson – Live In Chicago (2017)

Tracklist
CD 1
1. Bellscape And Orchestral Werning
2. Larks’ Tongues In Aspic, Part One
3. Neurotica
4. The Errors
5. Cirkus
6. The Lizard Suite
7. Fallen Angel
8. Larks’ Tongues In Aspic, Part Two
9. Islands
10. Pictures Of A City

CD 2
1. Indiscipline
2. The ConstruKction Of Light
3. Easy Money
4. The Letters
5. Interlude
6. Meltdown
7. Radical Action II
8. Level Five
9. Starless
10. Heroes
11. 21st Century Schizoid Man

Etichetta Discipline Global Mobile/2 CD

Durata 73’42” + 79’51”

Personell
Robert Fripp (guitar) ● Jakko Jakszyk (guitar, vocals) ● Mel Collins (saxes, flute) ● Tony Levin (basses, Stick, backing vocals) ● Pat Mastelotto (acoustic and electronic percussion) ● Gavin Harrison (acoustic and electronic percussion) ● Jeremy Stacey (acoustic and electronic percussion, keyboards) ● Bill Rieflin (mellotron, keyboards, fairy dusting)

I King Crimson stanno vivendo una sorta di rinascita dovuta ad una “politica economica” che poggia su tre precise “azioni commerciali”: il recupero e la messa in vendita di materiale d’archivio sia in formato fisico che liquido, la ristampa del proprio catalogo in lussuosi box densi di ulteriore materiale d’archivio e mix differenti, una nuova e corposa formazione (prima a sette elementi, poi addirittura ad otto) attiva dal settembre del 2014 ed in grado di portare in giro per il mondo la musica di quasi cinquanta anni di intermittente attività discografica. Nessun album di inediti all’orizzonte: l’ultimo lavoro a nome King Crimson rimane l’ottimo THE POWER TO BELIEVE del 2003.

Nel quadro di questa forsennata (e lucrosa) corsa a pubblicare qualsiasi cosa risieda su nastro (oggi hard-disk), i nostri pubblicano la registrazione del concerto tenutosi il 28 giugno 2017 a Chicago. Quindi con la terza variante della nuova formazione: la più voluminosa, la più bizzarra e stravagante nella storia del gruppo visto che prevede l’utilizzo di ben tre batteristi, quella che Robert Fripp chiama “la formazione 8.3”! Nel corso degli anni il simpatico (si fa per dire) leader ha sempre riservato al passato uno spazio minimo nelle scalette dei concerti, il suo sguardo era rivolto al presente ed al futuro. Ora invece la scaletta attinge da quasi tutti gli album di tutti i periodi e di tutte le incarnazioni. La lista delle canzoni suonate a Chicago è fantastica: vengono riproposti magnifici pezzi storici (Starless e Islands tanto per fare qualche titolo) accanto a materiale più recente (una furiosa Level Five) e alle ultime, prescindibili composizioni (Meltdown e Radical Action II). Oltre a questo il gruppo ci regala una nuova canzone (l’anonima The Errors) e un omaggio a David Bowie, con cui Fripp ha suonato più volte: una sentita ma fiacca Heroes.

Cos’altro aggiungere in chiusura? Che la presenza di tre batteristi è complessivamente inspiegabile, in alcuni passaggi inutile in pochi altri addirittura fastidiosa. Che Levin e Collins, nonostante l’età, sono ancora due giganti. Che il nuovo cantante Jakko Jakszyk se la cava nel difficile compito di riprodurre le linee melodiche che furono di talenti vocali quali Lake, Wetton, Belew e Bowie senza però mai raggiungere, neanche per un solo istante, la loro intensità espressiva. E che tra le mille reincarnazioni del “re cremisi”, questa probabilmente non è tra le più riuscite.

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