Ristampe

Pubblicato il Agosto 26th, 2016 | by Roberto Paravani

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Led Zeppelin – Physical Graffiti (2015/1975)

Tracklist
CD 1
1. Custard Pie
2. The Rover
3. In My Time Of Dying
4. Houses Of The Holy
5. Trampled Under Foot
6. Kashmir

CD 2
1. In The Light
2. Bron-Yr-Aur
3. Down By The Seaside
4. Ten Years Gone
5. Night Flight
6. The Wanton Song
7. Boogie With Stu
8. Black Country Woman
9. Sick Again

CD 3
1. Brandy & Coke (Trampled Under Foot) (Initial/Rough Mix)
2. Sick Again (Early Version)
3. In My Time Of Dying (Initial / Rough Mix)
4. Houses Of The Holy (Rough Mix With Overdubs)
5. Everybody Makes It Through (In The Light) (Early Version/In Transit)
6. Boogie With Stu (Sunset Sound Mix)
7. Driving Through Kashmir (Kashmir Rough Orchestra Mix)

Etichetta Atlantic/3 CD

Durata 39’22” + 43’31” + 41’32”

Personell
Jimmy Page (electric, acoustic, lap steel and slide guitar, mandolin) ● Robert Plant (lead vocals, harmonica, acoustic guitar on Boogie with Stu) ● John Bonham (drums, percussion) ● John Paul Jones (bass guitar, organ, acoustic and electric piano, mellotron, guitar, mandolin, VCS3 synthesiser, Hohner clavinet Hammond organ) ● Ian Stewar (piano on Boogie with Stu)

Il sesto album dei Led Zeppelin propone diversi elementi di novità. Per prima cosa, il lavoro è concepito dopo un periodo di relax, il primo concessosi dal gruppo nella sua frenetica corsa. È anche il primo pubblicato per la propria etichetta personale, la Swan Song Records, diretta dallo storico manager nonché quinto membro effettivo, Peter Grant. È inoltre il primo album doppio, un lavoro imponente che costrinse i quattro a un notevole sforzo creativo, in parte integrato dall’utilizzo di vecchie registrazioni escluse dai lavori procedenti. Un opera lunga e corposa, non esente da qualche caduta di tono – cosa del resto comune a molti lavori di lunga durata pubblicati nella storia del rock – ma che mantiene il livello del gruppo su valori qualitativi eccellenti. E’ l’album di pezzi che hanno fatto la storia, come The Rover, Trampled Under Foot e soprattutto Kashmir, corroborati da un lotto di ruggenti composizioni di stampo prevalentemente rock, mentre vengono abbandonate quasi del tutto le ballate acustiche di matrice folk-rock. Nonostante il formato e il relativo costo, l’album ebbe un successo clamoroso (non che quelli precedenti fossero passati inosservati…) e i concerti che lo promossero registrarono presenze ai botteghini inusuali per l’epoca. Con Physical Graffiti gli Zeppelin mantengono e consolidano la loro posizione quale più famoso e probabilmente migliore gruppo rock al mondo. Subito dopo, però, le cose inizieranno a cambiare…

Il disco aggiuntivo propone ulteriori quaranta minuti di mix preliminari e versioni intermedie scovate negli archivi da Page. Come al solito nulla di trascendentale o sorprendente, salvo forse per una versione veramente alternativa di In the Light con tanto di struttura e testo diversi rispetto a quanto finito sull’LP dell’epoca. La ristampa di Physical Graffiti avviene come sempre in sei edizioni: standard su due CD, deluxe su tre (quella oggetto di questa recensione), doppio vinile, triplo vinile, download digitale lossless in alta definizione, e super deluxe che comprende i tre compact disc, i tre LP, i files digitali e un libro.

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