Ristampe

Pubblicato il Giugno 26th, 2018 | by Lorenzo Barbagli

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Twelfth Night – Fact And Fiction: The Definitive Edition (2018/1982)

Tracklist

CD 1 – Studio Album (Revolution Studios, Cheadle Hulme, Stockport, Summer 1982)
01. We Are Sane (10:23)
02. Human Being (7:48)
03. This City (4:02)
04. World Without End (1:51)
05. Fact and Fiction (3:59)
06. The Poet Sniffs a Flower (3:50)
07. Creepshow (11:50)
08. Love Song (5:41)
~ Additional Tracks:
09. Being Human (3:46)
10. Paradise Locked (0:24)
11. East of Eden (3:24)
12. Eleanor Rigby (3:22)

CD 2 – Live: 1983-2012
01. We Are Sane (11:54) [Marquee, London, 5th November 1983]
02. Human Being (8:09) [Marquee, London, 9th March 1984]
03. This City (3:57) [Montgomery Hall, Wath-upon-Dearne, 28th May 2010]
04. World Without End (1:34) [Rotherham Rocks, 16th May 2008]
05. Fact and Fiction (5:34) [Marquee, London, 4th November 1983]
06. The Poet Sniffs a Flower (3:38) [Marquee, London, 4th November 1983]
07. Creepshow (12:27) [Summer’s End, Lydney, 29th September 2012]
08. Love Song (7:56) [Marquee, London, 5th November 1983]
09. Fact and Fiction (4:43) [Guildhall, Barbican Centre, London, 15th December 2012]
Demos: 1982 (Recorded at Matinee Studios, Reading, March 1982)
10. Constant (Fact and Fiction) (2:24)
11. Fistful of Bubbles (3:18)
12. Leader (2:41)
13. Dancing in the Dream (2:58)
14. Creepshow (After The Bomb Drops) (3:53)

CD 3 – Covers and interpretations: 1983-2018
01. Dean Baker – Electro Sane (1:26) [Poole 2010, remixed 2018]
02. Mark Spencer – We Are Sane (11:07) [Dysfunction Studios, Letchworth & Thin Ice Studios, Virginia Water, between 2011 & 2018]
03. Pendragon – Human Being (6:51) [Halfway Houses, Maidenhead, 1994]
04. Tim Bowness – This City (4:42) [Poole and Bath, March 2018]
05. Coburg – This City (5:21) [Poole and Rushden, March 2018]
06. Clive Nolan – World Without End (2:18) [Thin Ice Studios, Virginia Water, March 2018]
07. Galahad – Fact and Fiction (5:01) [Thin Ice Studios, Virginia Water, February 2018]
08. Mark Spencer featuring Lee Abraham – The Poet Sniffs a Flower (3:44) [Dysfunction Studios, Letchworth & Dockside Studios, Southampton, March 2018]
09. TWwelfth Night – Creepyshow (12:20) [Montgomery Hall, Wath-upon-Dearne, May 2010]
10. Alan Reed & Kim Seviour – Love Song (5:55) [Clanjamfrie Studios, Guildford, February 2014]
11. Axe – Don’t Make Me Laugh (3:52) [John Verity’s Studio, Bradford, October 1983]
12. Eh! Geoff Mann Band – Fact and Fiction (4:20) [The Norderlight, Tilburg, Holland, May 1992]
13. Eh! Geoff Mann Band – Love Song (6:51) [The Norderlight, Tilburg, Holland, May 1992]

Etichetta F2 – Festival Music/3CD

Durata 60’20”+ 75’08”+ 74’48”

Personell

Brian Devoil (Drums, Percussion & Typewriter) ● Geoff Mann (Vocals & Tape Effects) ● Clive Mitten (Bass, Keyboards, Classical Guitar) ● Andy Revell (Electric & Acoustic Guitars) ● Jane Mann (Additional Vocals tracks 4 & 5)

I Twelfth Night probabilmente non sono a tutt’oggi la band più conosciuta dell’onda neo prog degli anni ’80, eppure furono tra i primi ad esporsi coraggiosamente ad un revival in un periodo non certo facile per il genere, pubblicando nel 1982 uno dei più originali e pertinenti album in un’epoca piena di contraddizioni. FACT AND FICTION, per anni fuori catalogo e ora finalmente ristampato in un’edizione in tre CD, è stato ciò che si può definire un album epocale sia per la presenza carismatica del cantante Geoff Mann, sia per essere riuscito a mantenere una giusta equidistanza da ogni genere. Anche se qualcuno gli affibbiò l’appellativo di “Punk Floyd” i Twelfth Night riuscirono, senza abbracciare pienamente l’estetica del prog o del post punk, a creare un ibrido in perfetta linea con i tempi. Se infatti il sound degli anni ’70 era un obsoleto ricordo per nostalgici e dinosauri, il gruppo di Reading appariva come una proposta senza compromessi che si inseriva con potenza tra le due fazioni.

Le musiche di Mitten mettono in risalto il potere sinistro e solenne delle tastiere, ma anche una certa marzialità associata alla vigente paura per lo spettro della guerra. Oltre a questo, anche le liriche di Mann, piuttosto che inventare idilliaci mondi mitologici, hanno un’impronta rivolta ad argomenti più politici e concreti come l’alienazione moderna, la manipolazione delle masse e la follia. Il pezzo più genesisiano, Human Beings, è comunque una lode ai valori umani, una disamina che prefigurava il futuro impegno cristano del cantante. We Are Sane, vero capolavoro che fa emergere la dicotomia della band, è tanto immersa nelle folgori nevrotiche dei Van der Graaf Generator, quanto nelle pulsazioni alienanti del post punk dei Joy Division. La gelida estetica di questi ultimi viene riproposta nella salmodia di This City e nei battiti elettronici della title-track. Creepshow è un gotico e oscuro tour de force dove i suoni oppressivi trasudano le paure alienanti descritte negli anni precedenti dalla poetica di Peter Hammill e Roger Waters. Questa freddezza melodrammatica viene imposta anche alla ballata romantica Love Song, riuscendo a renderla comunque malinconica e quasi straziante. Il fatto che i Twelfth Night non furono mai in grado di ripetersi a questi livelli sottolinea quanto in questo tripudio il vero protagonista sia Mann: con la sua predominante personalità, la sua prestazione vocale e le sue liriche profonde, l’artista inglese segna indelebilmente il primato dell’opera e riesce a eclissare il resto del gruppo facendo, di fatto, l’album suo. Con azzardo si può teorizzare che, più di Fish, è Mann il personaggio che avrebbe potuto aprire una stagione veramente nuova e incisiva per il progressive, ma il destino lo portò lontano dal gruppo, prima con altri progetti musicali, poi abbracciando la fede e diventando prete fino alla prematura scomparsa nel 1993.

Oltre che riportare a galla vecchie b-side di singoli come la cover di Eleanor Rigby e una ricognizione di versioni dal vivo delle tracce dell’album, “l’edizione definitiva” si segnala preziosa soprattutto per il terzo CD dove si trovano raccolte alcune reinterpretazioni ad opera di altri artisti come Tim Bowness, Alan Reed, Clive Owen, Pendragon e Galahad. Un’occasione in più per riscoprire la fascinazione di questo album: FACT AND FICTION dimostrò come si potesse produrre un album di progressive rock totalmente e perfettamente immerso nel sound degli anni ‘80, tanto da dare vita a una specie di new wave progressiva.

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