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Pubblicato il Agosto 14th, 2016 | by Roberto Paravani

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Greg Lake – Songs Of A Lifetime (2013)

Tracklist
1. 21st Century Schizoid Man
2. Lend Your Love To Me Tonight
3. From The Beginning
4. Heartbreak Hotel
5. Epitaph / The Court Of The Crimson King
6. I Talk To The Wind
7. You’ve Got To Hide Your Love Away
8. Touch And Go
9. Trilogy
10. Still You Turn Me On
11. C’est La Vie
12. Lucky Man
13. People Get Ready
14. Karn Evil 9 First Impression (Part Two)

Etichetta Esoteric Antenna/CD

Durata 74’42”

Personell
Greg Lake (bass, guitar, keyboards, vocals)

Per qualche mese nel 2012 (e poi anche nel 2013) Greg Lake ha portato in giro per il mondo uno spettacolo chiamato Songs of a Lifetime, basato sulle canzoni della propria vita: non solo quelle scritte e/o cantate in prima persona, ma anche quelle che hanno contribuito alla sua formazione artistica. Il tutto inframezzato da lunghi monologhi in cui il musicista inglese racconta di album, canzoni, gruppi: in pratica una sorta di autobiografia dal vivo. Per il suo spettacolo, Lake ha scelto un taglio decisamente intimo: locali piccoli, lui da solo sul palco alla chitarra, al basso o alle tastiere, anche se in realtà ogni pezzo è vestito da un corposo arrangiamento di suoni e voci preregistrate. In pratica quasi tutto ciò che si sente è in differita, come in una sorta di karaoke pensato e prodotto nel migliore dei modi. L’album contiene un resoconto da questi spettacoli; una serie di meravigliose ballate, prese dal primo, colossale album dei King Crimson e dalla prima parte della discografia di ELP. E poi Heartbreak Hotel di Elvis, You’ve Got To Hide Your Love Away dei Beatles e People Get Ready degli Impressions. Su tutte svetta Trilogy per sola voce, chitarra e con pochi additivi. Insieme ai vari brani eseguiti, sul CD sono riportati anche lunghi estratti dei monologhi di Lake: inutili per chi non conosce bene la lingua inglese, fastidiosi, dal secondo ascolto in poi, anche per chi l’inglese lo conosce bene. Che altro aggiungere? Che questo lavoro dimostra in modo perentorio quanto Lake sia stato un grande autore, e che, nonostante gli anni – il nostro è del ’47 – la sua voce è ancora potente, piena, calda, ricca di sfumature. Una tra le più belle nella storia del rock.

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