Ristampe

Pubblicato il Agosto 26th, 2016 | by Roberto Paravani

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Led Zeppelin – Presence (2014/1976)

Tracklist
CD 1
1. Achilles Last Stand
2. For Your Life
3. Royal Orleans
4. Nobody’s Fault but Mine
5. Candy Store Rock
6. Hots On for Nowhere
7. Tea for One

CD 2
1. Two Ones Are Won (Achilles Last Stand ) (Reference Mix)
2. For Your Life (Reference Mix)
3. 10 Ribs & All/Carrot Pod Pod (Pod) (Reference Mix)
4. Royal Orleans (Reference Mix)
5. Hots On for Nowhere (Reference Mix)

Etichetta Atlantic/2 CD

Durata 44’47” + 31’33”

Personell
Jimmy Page (guitars) ● Robert Plant (lead vocals, harmonica) ● John Bonham (drums, percussion) ● John Paul Jones (four and eight-string bass guitars)

Il 5 agosto 1975 Robert Plant ebbe un terribile incidente automobilistico a Rodi mentre era in vacanza con la moglie, i suoi figli e la piccola di Jimmy Page. Tutti e cinque ne uscirono vivi, ma Plant riportò la frattura del bacino e di altre parti del corpo, che gli impedirono di muoversi per alcuni mesi. I concerti già programmati furono annullati e gli Zeppelin decisero di cambiare i propri programmi e di tornare in studio. Il risultato delle session svolte sul finire dell’anno a Monaco di Baviera fu Presence, pubblicato il primo marzo del 1976 e bollato immediatamente dalla critica come un poderoso passo falso. L’album segna una evidente inversione di marcia rispetto agli immediati predecessori poiché e dominato dal suono delle chitarre elettriche; Page incide e sovraincide suoni aspri, mancano le ballate acustiche di un tempo mentre Jones è relegato al basso. Il lavoro si apre con Achilles Last Stand: un inizio fulminante, una lunga e violenta cavalcata elettrica con cui il gruppo tocca nuovamente i vertici assoluti della propria creatività. Ma è solo una illusione poiché subito il genio si spegne per far spazio a parecchi riempitivi, nella forma ineccepibili, ma senza tracce della migliore ispirazione. Fortunatamente non tutto è routine: Nobody’s Fault But Mine è un blues moderno ed esplosivo, Candy Store Rock un divertentissimo rock’n’roll riveduto e corrotto dalle chitarre distorte di Page, Tea for One una signora ballata che ha il solo difetto di essere molto simile e (come è ovvio) inferiore a Since I’ve Been Loving You.

Nel secondo CD, quello contenente gli inediti, stavolta qualcosa di interessante appare tra i soliti missaggi alternativi. Intanto c’è un “vero” inedito, 10 Ribs & All/Carrot Pod Pod (Pod), una lenta ballata probabilmente in una fase embrionale, ancora senza voci e caratterizzata dall’utilizzo di chitarre e piano acustici e forse proprio per questo non inclusa in un album così elettrico. E poi una versione di Royal Orleans cantata da Plant con una voce poco ortodossa e irriconoscibile tanto da far pensare: è veramente lui?

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